Di cosa Sono fiero

sono stati anni intensi, durante i quali non sono mancate difficoltà.
Ma i risultati ottenuti ripagano ampiamente il lavoro fatto.

Penso al restauro e alla gestione del Teatro Ramarini, fiore all’occhiello delle attività culturali di Monterotondo, che si contraddistingue in tutta la Regione Lazio per la gestione attenta, per i conti in ordine e per la programmazione di altissimo profilo qualitativo.
Tra i tanti ospiti di rilievo delle quattro stagioni teatrali ufficiali, a cui hanno assistito oltre seimila spettatori, basta citare soltanto Nicola Piovani, Luigi De Filippo, Lillo e Greg, Roberto Ciufoli, Francesca Reggiani, Amanda Sandrelli, Catherine Spaak, Francesco Montanari e Lunetta Savino. La stagione in corso, a dimostrazione del gradimento del pubblico, è completamente sold out e gli spettacoli registrano un successo davvero entusiasmante.

Penso all’apertura del Museo Archeologico e Multimediale, allestito ed inaugurato nel 2014, che raccoglie oltre tremila reperti di inestimabile valore, esposti all’interno delle prestigiose sale affrescate di Palazzo Orsini, appositamente restaurate e restituite per l’occasione alla fruizione pubblica. Il museo è stato premiato nel 2015 come uno dei sei allestimenti più innovativi realizzati in Italia.

E ancora al Museo Storico inaugurato nel 2016 a Monterotondo Scalo, che tratta la storia della città dal 1865 al 1995: gli anni di Garibaldi, della Prima e della Seconda Guerra Mondiale sino al dopoguerra e alla creazione di un polo industriale a Monterotondo Scalo. Il Museo costituisce una vera e propria “banca della memoria” in cui i cittadini stanno raccogliendo testimonianze delle vite delle loro famiglie che, tutte insieme, costituiscono la grande memoria collettiva di Monterotondo.

E ancora: completamente riorganizzata e ammodernata con la nuova tecnologia RFID, la biblioteca di Monterotondo è ora la biblioteca più aperta della Regione Lazio con 54 ore di servizio al pubblico, dal lunedì al venerdì 10 ore no stop ed ora anche il sabato mattina. Da quest’anno la biblioteca è anche on-line, con una piattaforma dove è possibile consultare un’emeroteca con oltre 6.000 riviste e quotidiani e centinaia di migliaia e-book scaricabili gratuitamente.

L’idea di “importare” il Festival delle Cerase a Monterotondo, il “più piccolo festival cinematografico del mondo”.
Un’intuizione che nel 2012 ho condiviso col sindaco Alessandri,  il binomio tra Monterotondo e il festival, si è rivelato fruttuoso sia per la nostra realtà cittadina, che ha potuto ulteriormente arricchire il già ricco carnet di appuntamenti e occasioni culturali di qualità ribadendo, se ce ne fosse bisogno, la sua storica vocazione alla cultura e allo spettacolo intesi anche e soprattutto come importantissimi momenti di crescita culturale e di socializzazione, sia per gli organizzatori, che hanno potuto contare su infrastrutture e supporti organizzativi di qualità.
lI risultato, del resto, è rappresentato perfettamente dall’eccezionale riscontro di pubblico, dall’alta qualità delle proposte cinematografiche, dalle tantissime presenze di prestigiosi big del panorama cinematografico italiano, dall’attenzione mediatica che la rassegna e quindi anche Monterotondo riscuote.
Insomma, quella di un Festival delle Cerase monterotondese si è rivelata una scommessa ampiamente vinta.

Penso al grande lavoro di pianificazione e
gestione che consente oggi al Comune di poter contare su un’Azienda partecipata in piena salute e proiettata verso il futuro.

La Fondazione ICM , è una partecipata sana, efficiente, con i bilanci in attivo, che gestisce in maniera efficace servizi e strutture culturali.

Questi risultati sono il frutto di una pianificazione basata su innovazione, partecipazione ed efficientamento. Un modello di lavoro virtuoso che messo a sistema può consentire a Monterotondo un ulteriore balzo in avanti.